OBIETTIVI GENERALI. Lo studente è indirizzato allo studio dei tratti essenziali del diritto e del processo privato che si sviluppò dalla fondazione della città di Roma alla morte dell’imperatore Giustiniano. L’approfondimento delle nozioni basilari concernenti il ius privatorum delineatosi lungo un arco temporale di circa tredici secoli permetterà a chi intraprende questo percorso non solo di padroneggiare le vicende e le dinamiche di una siffatta esperienza giuridica, ma anche di conseguire un bagaglio di conoscenze indispensabile per operare nel mondo del diritto attuale con il profilo qualificato del giurista che abbia consapevolezza di appartenere a una tradizione scientifica plurisecolare.
OBIETTIVI SPECIFICI. Al termine del corso lo studente dovrà dimostrare di aver acquisito:
1) conoscenza e capacità di comprensione, vale a dire di avere cognizione dei principali istituti dell’ordinamento giuridico romano, nei suoi aspetti sostanziali (persone e famiglia, fatti e atti giuridici, diritti reali, obbligazioni, donazione, successione per causa di morte) e nelle sue ‘ricadute’ – si direbbe oggi – ‘giusprocessualistiche’;
2) capacità di applicare conoscenza e comprensione, vale a dire di essersi ‘appropriato’ delle tecniche utilizzate dai giureconsulti romani nella formulazione delle sententiae relative a specifiche quaestiones, in modo da essere in grado di valutare l’intrinseca ‘fibra’ e cogliere le differenze che, all’interno di un ‘sistema’ aperto, controverso e controvertibile, spesso si palesavano fra le sententiae medesime;
3) autonomia di giudizio, vale a dire di avere sviluppato uno spirito critico, un’indipendenza di pensiero finalizzata a individuare – nell’ambito di una riflessione più ampia e articolata – le possibili relazioni intercorrenti fra le costruzioni elaborate dagli antichi iurisconsulti e quelle che, facendo esplicita leva su di esse, sono state prospettate dai giurisperiti delle epoche successive, conducendo alla creazione dei codici moderni di diritto privato dell’Europa continentale;
4) abilità comunicative, vale a dire di avere maturato attitudini dialettiche e argomentative, grazie alle quali essere capace di diffondere e trasmettere quanto appreso con un lessico giuridico appropriato e al contempo chiaro e lineare, idoneo a essere compreso anche da coloro i quali per la prima volta si accostano alle tematiche giuridiche;
5) capacità di apprendimento, vale a dire di avere conseguito competenze tali da arricchire in via ulteriore e autonoma (per il tramite, ad esempio, della consultazione di una letteratura diversa da quella proposta dal docente) il ‘corredo’ di conoscenze acquisito durante il corso, in modo da rivelare la progressiva formazione di una propria coscienza giuridica, imprescindibile per un giurista che non intenda essere soltanto un mero conoscitore di norme.